Ritorno dopo tanti anni a Colle lo Zoppo, vicino Arpino, per ritrovare le sue grotte nel conglomerato.

Carlo mi chiama: 'ho scoperto una nuova grotta ma sono fermo su un pozzo, mi dai una mano?'

Ci penso un attimo poi gli chiedo 'ma la roccia come è, è conglomerato?'

'Sì, pare breccia impastata a fango'

'Mmmmh sarà un pò difficile armarla, ma ci proviamo'

'Non ti preoccupare rimedio pure qualche palo innocenti per fare un'intelaiatura'

Mi corre un brivido sulla schiena: è meglio scendere il pozzo con un centinaio di chili di palo che occhieggiano sulla testa oppure appeso ad un pugno di fix infissi nel fango?

Poichè la vita è bella perchè è varia optiamo per entrambi i sistemi insieme, pali più fix, come se la somma di due sistemi insicuri producano un sistema 'pisicologicamente' più sicuro.

Devo dire che Carlo fa un ottimo lavoro, mentre armeggio con il trapano che, impastato di fango ed umidità, ronza come un moscone ma gira mollemente, lui monta un'impalcatura a norma CEE.

La sua impalcatura mezzo traballante più il mio fix e mezzo (un terzo fix infisso, mi è appena rimasto in mano) costituiranno l'affidabile sistema di sicurezza alla quale appendo la mia vita: la parte sinistra dell'impalcatura traballa visibilmente, per spirito di conservazione opto per il lato destro, aggancio lì l'anello della corda, mentre con la coda dell'occhio riguardo per l'ennesima volta il fix impastato al fango.


Mi ci appendo e carico il peso, il sistema pare tenere, scendo.

Superata una prima strettoia il pozzo si allarga, alla sua base una finestra porta su di un altro ambiente, più grande, è un secondo pozzo, parallelo al primo che continua a scendere.


La grotta potrebbe continuare se solo…


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