Preciso come un orologio svizzero sono qui ad aggiornarvi sulle novità che vi ho anticipato due post fa.

Domenica e Lunedì Michele ed il sottoscritto abbiamo fatto una toccata e fuga in Sardegna, risultato: due nuove forre aperte; una terza forra, perlustrata ma scartata.

Come risultato non c’è che dire, mi costerà una settimana di recupero dalla stanchezza fisica, ma mentalmente sono fresco ed appagato come una rosa.

Ora posso dare un nome alla foto che avevo postato. Si tratta del ramo sorgentizio di Baccu Locci, sul quale più a valle affluisce Baccu Dilone (vedi post http://andreapucci.satellitar.it/?p=41 ).

Lo abbiamo sceso Domenica 1 Giugno, l’accesso è mediante un sentiero di capre che lambisce la zona militare del Salto di Quirra, e che attraversa degli affluenti minori, fino a portarti sul greto.

Il caratteristico strato di roccie che taglia tutta la parte alta della vallata, in alcuni punti le pareti sono tetti strapiombanti, in altri vi sono costruiti ovili.


Il colore della roccia è particolare, sono roccie metamorfiche ricche di metalli pesanti.
 

La giornata è stata relativamente torrida, ogni volta che abbiamo potuto, ci siamo rinfrescati nelle fresche pozze.

Scendendo abbiamo intercettato in corrispondenza di una pozza d’acqua una capra che aveva l’intenzione di abbeverarsi, infastidita dalla nostra presenza ha iniziato a soffiare ed a sputare all’aria, nonostante i nostri ammiccamenti e tentativi di farcela amica, si è allontanata impermalosita: giustamente questo è il suo regno.



Dulcis in fundo, ci siamo fatti a nuoto i 250 metri di lago artificiale, con il quale termina il tratto torrentistico del rio, lago realizzato con molta probabilità per lavare i metalli pesanti del distretto minerario, in mezzo al canneto ed alle alghe.
Mentre nuotavamo, con le alghe che ci si attorcigliavano agli arti, scherzavamo che da dietro alle canne, da un momento all’altro, sarebbe uscito il famoso ‘alligatore sardo’.


Attenzione a non bere l’acqua del torrente, dalla zona di percolamento delle miniere, in essa è contenuto: antimonio, arsenico, cadmio, cobalto, cromo, ferro, manganese, nichel, piombo, rame, tallio, uranio e zinco (vedi Geochimica delle acque naturali). Un bel coctail.


Presto inserirò le foto del secondo rio.


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