Stavo risistemando le foto di Domenica quando sotto gli occhi mi è caduta la seguente immagine.

Non so per quale motivo una foto possa risaltare rispetto alle altre, soprattutto se ce ne sono altre più belle, nel senso di presentare un paesaggio più articolato, con maggiore profondità, una tavolozza di colori più varia,…

Eppure questa mi ha fatto balenare qualcosa in testa, vediamo un pò cosa: un uomo solo, attorno a lui il vuoto, un paesaggio vuoto e spoglio, bianco fin quasi all’orizzonte, ma non fino all’infinito, il bianco è contenuto dalla cerchia delle montagne; questo spazio è grande sì, ma finito e contenuto, circolare. L’uomo è solo ma al contempo protetto in uno spazio finito. Lo spazio non è vuoto perchè l’uomo è al centro della circonferenza delle montagne, e lo spazio è spazzato dai raggi che partono dall’uomo per giungere alla periferia della circonferenza, il vuoto è riempito da linee di forza che congiungono l’uomo alla periferia delle montagne.

L’immagine genera un contrasto tra l’immagine percepita dalla retina e quella elaborata: vuoto – energia, infinito – finito, solitudine – relazione con le cose.

Questo contrasto stuzzica la mente e rende l’immagine bella.


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